Conoscere per capire... I massacri delle foibe

La conseguenza di questa azione fu un vuoto di potere a seguito del quale si affermarono i movimenti comunisti che rimasero celati per l’intera durata della guerra. A questo punto gli Jugoslavi si impadronirono di Fiume e di tutta l’Istria interna, da questa presa di posizione iniziarono le feroci esecuzioni contro gli italiani. Per molti anni gli orrori commessi da parte degli slavi-comunisti nei confronti di tanti italiani sono stati taciuti, fino a quando la memoria storica ha rotto il silenzio per far sentire il dolore di tanta gente. Gli spietati “Slavo-comunisti” al pari dei barbari nazisti si sono serviti delle foibe per nascondere corpi che non dovevano essere ritrovati.
In memoria delle vittime delle foibe il 10 febbraio ricorre il “Giorno del Ricordo”. Questa giornata è stata istituita il 30 marzo del 2004, a seguito di una legge, con lo scopo di commemorare le vittime italiane che tra l’ottobre del 1943 e il maggio del 1947 vennero imprigionate, fucilate e gettate nelle foibe dell'Istria e della Dalmazia, dai partigiani comunisti di Josip Broz Tito, conosciuto come maresciallo Tito, cofondatore del partito Comunista Jugoslavo nel 1920.
Ma cosa sono le foibe?
Le Foibe sono delle voragini, il termine deriva dal latino “fovea” che significa fossa, e indica una fenditura del terreno profonda di alcune decine di metri dove migliaia di italiani sono stati massacrati, trucidati e buttati in queste voragini. Si pensa che un numero inestimabile di innocenti morirono senza dignità all’interno di questi inghiottitoi che accolsero i corpi senza vita, questa tragedia possiamo definirla un genocidio.In memoria delle vittime delle foibe il 10 febbraio ricorre il “Giorno del Ricordo”. Questa giornata è stata istituita il 30 marzo del 2004, a seguito di una legge, con lo scopo di commemorare le vittime italiane che tra l’ottobre del 1943 e il maggio del 1947 vennero imprigionate, fucilate e gettate nelle foibe dell'Istria e della Dalmazia, dai partigiani comunisti di Josip Broz Tito, conosciuto come maresciallo Tito, cofondatore del partito Comunista Jugoslavo nel 1920.
Racconto di un sopravvissuto
Furono poche le persone che riuscirono a salvarsi risalendo il pendio delle foibe e raccontare la drammatica esperienza. Alcuni hanno raccontato questa dolorosa testimonianza: - Venivamo selvaggiamente percossi, legati tutti insieme con un unico filo di ferro, indossavamo solo pantaloni e ai piedi solo le calze. Arrivati ai piedi di una collinetta ci fu appeso alle mani legate un masso di circa 20 kg. e poi spinti verso la foiba, la cui gola si apriva paurosamente nera. Qualcuno istupidito per le percosse subite, sceglieva di sua iniziativa la morte buttandosi nel vuoto. Un partigiano slavo ci imponeva di seguire l’esempio e se qualcuno si rifiutava, questi gli sparava contro. Poiché non mi muovevo, mi sparò contro. A questo punto accadde il prodigio: il proiettile anziché ferirmi spezzò il filo di ferro che teneva legata la pietra, quando mi gettai nella foiba, il masso era rotolato lontano da me. Verso sera riuscì ad arrampicarmi per la parete scoscesa e guadagnare la campagna, rimasi per quattro giorni nascosto. Tornato al mio paese mi resi conto che ce l’avevo fatta, ero salvo.
Giulia Garufi
Maria Minardi
(IIID)
Nessuno vi ha pensato…
Tanto tempo è passato
eravate in tanti
in quell’abisso nero.
Dall’alto del dirupo
le urla disperate,
di uomini senza ali.
Si udivano
tonfi di dolore
tra corpi disseminati
che si urtano tra le ossa
in un abbraccio tormentato.
Elena Minardi