I fenomeni migratori consistono nello spostamento di una persona dal posto in cui vive ad altri posti, generalmente a causa della mancanza di lavoro.
Si tratta di fenomeni che si verificano da molto tempo: parlando del passato, come esempio di emigrazione possiamo prendere in considerazione quella italiana. A causa della mancanza di lavoro nei primi del 900 molte persone, generalmente dal nord Italia, ma anche dal sud, hanno deciso di emigrare in altri paesi, in particolare nei paesi d’oltreoceano.
Nel ‘900, in America c’era molta carenza di manodopera per cui molti si recarono laggiù per motivi di lavoro. Migrando in altri paesi, però, gli emigrati si trovarono ad affrontare difficoltà e pregiudizi come il razzismo, occupazioni sottopagate ecc. Per andare nel Sud America (come anche nel Nord) gli Italiani si trovavano costretti ad attraversare l’Oceano. La traversata, generalmente, durava dai 10 ai 12 giorni e i passeggeri erano muniti di una valigia di cartone. Il viaggio avveniva in condizioni “bestiali”: immensi dormitori in cui stavano molte persone, senza privacy, e solitamente con servizi igienici non puliti ed insufficienti. All’arrivo, venivano eseguiti dei controlli per monitorare lo stato di salute e se c’erano persone risultanti ‘’inabili’’ al lavoro (ciechi, sordomuti…) venivano rispediti nel proprio paese. Più tardi, quando i flussi migratori aumentarono senza sosta, furono respinti gli analfabeti, ancora più tardi quelli privi di denaro finché non si arrivò a rifiutare quelli che non sapevano l’inglese.
Ci furono fenomeni di emigrazione anche all’interno dell’Europa o addirittura all’interno del nostro paese. Ad esempio, sono state molte le persone che sono emigrate dall’Italia alla Germania (e ancora oggi questi casi sono frequenti) oppure, se dobbiamo fare un esempio all’interno del nostro Paese, molte persone, ancora oggi, migrano dal Sud Italia al Nord. Ci troviamo infatti davanti a nuovi flussi migratori che però a differenza di quelli del passato, riguarda giovani diplomati e laureati e molto qualificati.
Ci furono fenomeni di emigrazione anche all’interno dell’Europa o addirittura all’interno del nostro paese. Ad esempio, sono state molte le persone che sono emigrate dall’Italia alla Germania (e ancora oggi questi casi sono frequenti) oppure, se dobbiamo fare un esempio all’interno del nostro Paese, molte persone, ancora oggi, migrano dal Sud Italia al Nord. Ci troviamo infatti davanti a nuovi flussi migratori che però a differenza di quelli del passato, riguarda giovani diplomati e laureati e molto qualificati.
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Frasca Davide_IIIB |
Ma l’Italia non è solo paese di emigrati, ma anche di immigrati provenienti soprattutto dall’Africa e dei paesi dell’Europa dell’Est. Questo flusso migratorio ormai da anni sta diventando sempre più frequente e sempre più immigrati vengono nel nostro Paese.
Ma questi flussi migratori, però, stanno facendo emergere fra gli Italiani una sorta di ‘razzismo’ poiché molti sono convinti che gli immigrati ostacolino l’economia del nostro territorio, togliendo posti agli italiani o che vengano qui solo per delinquere. Questi problemi sono affrontati anche dai governi che stanno cercando di trovare una soluzione, magari distribuendo i nuovi arrivati in più Paesi oppure facendoli integrare nel tessuto sociale.
L’immigrazione è sempre stata una cosa necessaria in tutti i paesi e andrebbe presa positivamente, nel senso che non bisognerebbe disprezzare le persone che sono state costrette a lasciare le loro terre per venire in Europa. Molte vengono dal Terzo Mondo, dove la violenza è quotidiana e l’istruzione, la sanità e i servizi pubblici in generale sono in condizioni disastrose.
Quindi, tutte le persone che vengono andrebbero rispettate ugualmente, imparando a gestire le emergenze in modo corretto e rispettoso dei diritti di tutti.
Ma questi flussi migratori, però, stanno facendo emergere fra gli Italiani una sorta di ‘razzismo’ poiché molti sono convinti che gli immigrati ostacolino l’economia del nostro territorio, togliendo posti agli italiani o che vengano qui solo per delinquere. Questi problemi sono affrontati anche dai governi che stanno cercando di trovare una soluzione, magari distribuendo i nuovi arrivati in più Paesi oppure facendoli integrare nel tessuto sociale.
L’immigrazione è sempre stata una cosa necessaria in tutti i paesi e andrebbe presa positivamente, nel senso che non bisognerebbe disprezzare le persone che sono state costrette a lasciare le loro terre per venire in Europa. Molte vengono dal Terzo Mondo, dove la violenza è quotidiana e l’istruzione, la sanità e i servizi pubblici in generale sono in condizioni disastrose.
Quindi, tutte le persone che vengono andrebbero rispettate ugualmente, imparando a gestire le emergenze in modo corretto e rispettoso dei diritti di tutti.
Kasian Crainic
IIIB