Nel secolo scorso cibarsi non era uguale a oggi, infatti, da un’intervista ai nostri nonni, abbiamo rilevato che le abitudini alimentari di un tempo erano molto diverse dalle nostre. Prima non c’erano i cibi “spazzatura” che ci sono adesso.
Allora, la colazione si basava su pane e marmellata e/o latte, per pranzo mangiavano la pasta, generalmente con verdure o riso. Per merenda mangiavano un frutto o addirittura non facevano merenda. La cena era composta da legumi, insalate, uova, ortaggi e raramente da carne. Una volta si sapeva cosa si mangiava perché usavano i prodotti genuini da loro coltivati o quello che il vicino coltivava e allevava. Dunque in passato, considerando l’alimentazione, c’erano persone più magre e minori rischi di malattie.
Ai giorni nostri, invece, per colazione si mangiano: pane e nutella, biscotti al cioccolato, yoghurt o latte e cereali. A pranzo mangiamo la pasta con vari condimenti. La merenda la facciamo con brioche industriali, succhi di frutta, toast e tanti dolciumi, ed è considerata uno dei cinque pasti che i nutrizionisti consigliano di fare soprattutto agli adolescenti. Per cena mangiamo la carne, il pesce, la pizza, salumi e vari formaggi. Oggi ci sono tanti fast-food, un punto di ritrovo e conversazione, dove molte persone mangiano velocemente un pasto scorretto, mangiando principalmente panini, hamburger, patatine fritte e schifezze varie che significa mangiare alimenti grassi e molto calorici che determinano nelle persone sovrappeso e obesità. Sono stati introdotti negli alimenti gli OGM (organismi geneticamente modificati), cibi universali perché conosciuti da tutti, pratici, veloci che consentono di mangiare carne a basso costo. Ci fanno mangiare sicuramente peggio rispetto ai prodotti BIO e soprattutto rispetto al passato.
Numerosi studi hanno calcolato che la richiesta di cibo è in continuo aumento e che fra trent’anni la domanda di cibo salirà del 70%. Infatti, allevare mucche, maiali e polli in grandi quantità è ormai un peso sempre più insostenibile per il nostro pianeta. Diversi popoli hanno già inserito gli insetti nella loro alimentazione tradizionale, quindi è solo una questione di tempo e di "abitudini culturali" da cambiare. Forse, dunque, un giorno l’umanità si alimenterà con le proteine che provengono dagli insetti?
Sofia Palumbo
Maribel Alberti
Martina Licitra
IIA